BLOG DI SATIRA E CATTIVERIA POLITICA

Il Brusso tecnicamente non è un formaggio, ma un prodotto caseario. I deboli di cuore e di stomaco devono starne alla larga. Chi lo apprezza è disposto a mettersi in gioco scegliendo fin dalle prime battute un azzardo rischioso, la variante più temuta, la matrice più insurrezionalista: il Brusso di capra.

Partiamo da Napolitano, l'osannato, il vecchio, il ben voluto, lo stimato, il saggio napolitano.

Da qui, dalle pagine di questo inutile e scarso blog; da queste parole che sanno di pecora e caglio fermentato, vorrei iniziare un percorso che possa portare alla dissacrazione del Presidente della repubblica.

A differenza del suo predecessore, che aiutò la nazionale a vincere i mondiali del 2006, a lui non vanno neppure i meriti del porta fortuna sportivo. Senza soffermarmi troppo sulla sua storia passata, sul lavoro di repressione che ha agito ai tempi del PC sulla cossidetta "base" che al tempo si chiamava ancora struttura di partito. Su come sia stato un'ottima cerniera tra dinamiche interne USA-Stalin. Su come, entrato nella stanza dei bottoni agli Interni (il primo degli ex comunisti), non abbia aperto bocca sulle scure e nere stragi di stato. 

Senza troppi indugi, parliamone al presente. Presente debole e plumbeo come il nostro. Napolitano che non ha mai accennato ad incalzare un dibattito sul conflitto di interesse, che da presidente del CSM non ha mai calcato la mano sullo scontro che si consuma da anni tra Berlusconi e magistratura. Che è stato in tutto il suo mandato il garante più fedele della Troika nel nostro paese. Che ha inventato e costruito il governo Monti, limandolo nei minimi dettagli, ragalandoci l'austerità impacchettata assieme ad un premier (che ha anche eletto senatore a vita) membro della Commissione Trilaterale. 

Lo stesso presidente che in cambio della sua ri-elezione ha preteso la testa del troppo "riformista" Bersani e strozzato il suo stesso partito ri-confezionando e ri-costruendo nei minimi particolari l'ennesimo governo dell'austerità, del rigore, della Troika; il cui presidente del consiglio, Enrico Letta, figura nuovamente tra i consulenti della Commissione Trilaterale.

Un governo dalle larghe intese:

BONINO: sarebbe stata un ottimo ministro della giustizia (date le posizioni avanzate che ha su amnistia e giustizia) o un ottimo ministro delle pari oppurtunità (date le sue battaglie in merito di diritti e laicità); ma di lei sono messi a valore i lati oscuri, i principali nei, ossia l'essere una convinta sostenitrice di Israele e quindi delle politiche di segregazione del popolo palestinese e l'avere sostuneto tutte le scelte militari degli Stati Uniti degli utlimi anni...QUINDI AGLI ESTERI.

LUPI: non sa nulla di strade e ferrovie, nella vita ha sempre fatto tutt'altro, oltre che essere un importante uomo di Comunione e Liberazione è un acerrimo sostenitore del TAV. Spartiti i ministeri sul tavolo del consenso al pdl non interessa essere fischiato e lapidato in val di Susa, al pd forse, ma non ne sono molto convinto...INFRASTRUTTURE E TRASPORTI.

ALFANO: lasciamo stare...INTERNI.

KIENGE: "mosca bianca"...INTEGRAZIONE

GIOVANNINI: Forse l'intrepido Fassina era davvero troppo, meglio non rischiare...LAVORO E WELFARE.

IDEM: poverina...SPORT E TURISMO

QUAGLIARELLO: che Berlusconi abbia a cuore l'assetto delle strutture e dei poteri dello stato lo dimostra questo ministero...RIFORME ISTITUZIONALI.

SACCOMANNI: Se un tempo i partiti facevano a botte per questo ministero, importante e delicato, ora "meglio se non è dei nostri". Infatti la previsione dei tagli e delle finanziarie porta l'incarico ad un competente banchiere, che non ha il minimo interesse ad essere rieletto...ECONIMIA E FINANZE.

IL CAMBIAMENTO ABBIA INIZIO.